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L’errore nell’intervento chirurgico

L'errore del chirurgo si tratta di uno dei casi più frequenti. La cronaca ci ha tristemente informato di pazienti, ricoverati in Ospedale, per semplici operazioni di routine, i quali, per errori durante l'intervento chirurgico, sono stati urgentemente trasferiti in terapia intensiva ed a volte sono anche state vittime di un esito letale.

Casi di scuola inerenti la responsabilità e la colpa sanitara e medica.

È doveroso informare che rientra nella casistica degli errori chirurgici anche l’infezione contratta una volta ricoverato in ospedale, in vista di un intervento chirurgico. Ovvero un infezione, magari lunga e senza motivo, contratta in Ospedale, può determinare una responsabilità medica sia per il medico che ha disposto il sovra citato ricovero, sia per la Struttura Ospedaliera.

In data 13/12/2012, la Corte d’Appello di Milano ha confermato una Sentenza del Tribunale di Milano, nella quale l’Ospedale è stato condannato al risarcimento dei danni ai parenti di un paziente deceduto a seguito di una polmonite virale contratta durante il ricovero ospedaliero.

Nella fattispecie concreta il paziente era stato ricoverato il giorno 19 luglio nel reparto di psichiatria, poi trasferito, nell’ambito dello stesso ospedale lombardo, in data 3 settembre nel reparto di neuropsichiatria. In data 20 settembre veniva sottoposto ad un delicato intervento neurochirurgico.

Ad intervento ultimato recita la sentenza” ..nel paziente insorgevano immediatamente gravi complicanze infettive cagionate (come confermato da entrambe le consulenze tecniche disposte dai magistrati nei rispettivi gradi di giudizio) da batteri nosocomiali, ossia selezionati all’interno dell’ambito ospedaliero e trasmessi da paziente a paziente o da operatore a paziente” Tali batteri determinati dalla lunga e non necessaria ospedalizzazione preparatoria e da un ingiustificata e prolungata somministrazione di cortisonici.

In generale sono i casi che vengono definiti di “malasanità”, meglio quelli più frequenti, che spesso fanno notizia. Colpa medica. Responsabilità del medico a “tutto tondo".

La Cassazione afferma che secondo le novità del decreto Balduzzi (2012) “il medico deve essere attento al sapere scientifico, rispettoso delle direttive formatesi alla stregua di solide prove di affidabilità diagnostica e di efficacia terapeutica”.

Le condotte mediche sono punite penalmente se caratterizzate da colpa non lieve e le linee guida servono anche per il giudizio in relazione alla colpa. Ma cosa succede se il medico ha seguito tutte le linee guida e la sua condotta ugualmente colposa.

La Cassazione, con sentenza del 17 aprile 2013, risponde che “ le linee guida non sono uno scudo protettivo illimitato, anzi, vanno esaminati i rischi se il sanitario si attiene alle linee guida; si dovrà comunque considerare se versa in errore, avendo agito in maniera distante dalla necessità di adeguamento alla peculiarità della malattia, al suo sviluppo, alle condizioni del paziente”.

La Corte afferma un principio fondamentale: il medico è colpevole se ti attieni, in modo scientifico - astratto - asettico ad un protocollo, in quanto, l’elemento che deve essere posto al centro della condotta medica è l’uomo-paziente, con la sua malattia, con le sue peculiarità. Non esiste un caso uguale all’altro. Per cui il medico è colpevole se si limita a seguire un protocollo non calato nella realtà concreta, nell’ipotesi in cui si verifichino lesioni lievi, gravi gravissime e/o letali per il paziente. La Cassazione si è espressa più volte in tal senso

Lo studio e l'errore chirugico

L’avvocato Cornia & partners offre consulenza per il risarcimento dei danni causati da errori chirugici, da responsabilità dei medici stessi, occupandosi della fase prettamente stragiudiziale e degli accordi conseguenti, nonchè della fase più squisitamente giudiziale.

Le varie attività dello studio possono, quindi, spaziare da una semplice consulenza, all’esame della documentazione medica in possesso del paziente, ed eventuale richiesta di quella che deve essere consegnata. Alla richiesta di una consulenza medico legale.

Dal patrocinio in una causa civile di richiesta di risarcimento danni a seguito di lesioni causati da un errore del chirurgo o degenza ospedaliera prechirurgica, alla preparazione di una fase predibattimentale, istruttoria e di raccolta delle prove. del processo penale, avente origine da un atto di querela. Tale ultima fase potrà o sfociare nel dibattimento vero e proprio o interrompersi, a seguito di remissione di querela, nel caso in cui ci si ritenga soddisfatti da un corrispettivo risarcitorio adeguato dal punto di vista economico.